slide dell’ Epifania…

…che tutte le feste porta via….

Ecco le nostre nuove cartoline per la festa della befana che trovate, assieme a tante altre, nelle nostre gallery (dovete andare fino in fondo per trovare quelle della befana):  Gallery Capodanno e Befana 1, Gallery Capodanno e Befana 2 e Gallery Capodanno e Befana 3.

Aspettando la Befana…raccontiamo “La calza”

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Tra stupore e meraviglia, la Befana ritorna puntuale ogni anno. Scivolata giù nel camino nelle scure cucine, la Befana trovava tante calze appese presso il focolare, tante quanti erano i bambini che vivevano in quella casa. I bambini, prima di andare a dormire, le avevano appese bene in vista, perché la Befana le trovasse senza fare troppa fatica. Di solito le appendevano proprio sotto la cappa del camino, perché la vecchia le trovasse subito. Molti le appendevano direttamente alla catena del paiolo, altri a dei chiodi fissi in qualche angolo del focolare. Se non venivano appese vicino ai camini, le calze erano sistemate sulle sponde dei lettini , nella camera di ogni bambino, vicinissime alle finestre o sui davanzali. Ma non tutti i bambini usavano appendere le calze per la Befana. Molti altri, invece che le calze, mettevano bene in vista per la vecchia, delle belle scarpe o degli stivaletti. La Befana, si sa, ha sempre tanti buchi nelle scarpe, così avrebbe potuto prendersi quelle nuove e lasciare in cambio i suoi doni.


Se invece non ne aveva bisogno, lasciava le scarpe al loro posto e le riempiva di doni e di altre cose. In certi paesi c’erano altri bambini ancora, che non mettevano né calze, né scarpe, né stivali per i doni della Befana. Preferivano invece cestini, canestri, panieri, piatti, ciotole di legno e cappelli rovesciati. Ma erano le calze ad essere preferite da tutti perché, essendo di lana, si allargavano facilmente e potevano contenere più doni. I bambini furbi, anziché le loro calze, che erano piccole, appendevano le lunghe calze nere della mamma e della nonna, che di doni potevano raccoglierne ancora di più. Ma come mai venivano appese proprio le calze? Nessuno sa dire il perché, ma certo questa era un’abitudine molto antica. Una vecchia leggenda dice che persino Numa Pompilio, uno dei famosi sette re di Roma, avesse l’abitudine di appendere una calza in una grotta che lui solo sapeva dove fosse. Una ninfa, una fata, che lo proteggeva, gliela faceva trovare piena, non certo di doni, dolcetti o carbone, ma di….buoni consigli.

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Da: www.ilpaesedeibambinichesorridono.it