Essere civili

Come miglioreresti la tua comunità?

Ho trovato la risposta in questo post di James Lucas su Twitter:

Uno studente chiese all’ antropologa Margaret Mead quale riteneva che fosse il primo segno di civiltà in una cultura. Lo studente si aspettava che Mead parlasse di ami, pentole di terracotta o macine di pietra. Ma non fu così.

Mead disse che il primo segno di civiltà in una cultura antica era un femore rotto e poi guarito. Spiegò che nel regno animale, se ti rompi una gamba, muori. Non puoi scappare dal pericolo, andare al fiume a bere qualcosa o cercare cibo. Sei carne per bestie predatrici che si aggirano intorno a te. Nessun animale sopravvive a una gamba rotta abbastanza a lungo perché l’osso guarisca.

Un femore rotto che è guarito è la prova che qualcuno si è preso il tempo di stare con colui che è caduto, ne ha bendato la ferita, lo ha portato in un luogo sicuro e lo ha aiutato a riprendersi.

Mead disse che aiutare qualcun altro nelle difficoltà è il punto in cui la civiltà inizia. Noi siamo al nostro meglio quando serviamo gli altri. Essere civili è questo.

Le fragilità

Quali aspetti secondo te rendono una persona unica?

Come accetta le proprie fragilità e come si rapporta con quelle degli altri.

E tu, chissà dove sei
Anima fragile
Che mi ascoltavi immobile
Ma senza ridere. Vasco Rossi

Un fiume…

Se potessi avere qualcosa che porta il tuo nome, cosa sarebbe?

“Se poniamo a confronto il fiume e la roccia, il fiume vince sempre non grazie alla sua forza ma alla perseveranza. (Buddha)

Per la verità già un fiume porta il mio nome: il fiume Marta. Quindi la mia risposta è quasi ovvia! 😊 E devo anche dire che il fiume mi rispecchia, amo il fiume anche se io vivo sul mare ma “L’acqua di un fiume si adatta al cammino possibile, senza dimenticare il proprio obiettivo: il mare.” ( Paulo Coelho )

Da Vikipedia

Il fiume Marta, chiamato anticamente Larthe, è l’unico emissario del lago di Bolsena,scorre nel Lazio, in provincia di Viterbo,nel territorio dei comuni di Marta, Tuscania e Tarquinia.

Lungo il corso del Marta sono presenti alcune sorgenti termali.

La valle formata dal Marta è stata usata, fin dalla preistoria, come importante via di comunicazione e di transumanza.

Il Marta sfocia nel mar Tirreno, dopo un corso di circa 50 km, nei pressi di Tarquinia; presso la foce sorgeva, anticamente, il porto etrusco Martanum.

Nel 2005 i fondali tra la foce del torrente Arrone e la foce del fiume Marta sono stati proposti come siti di interesse comunitario.

Sul fiume Marta è ancora presente un insediamento dell’epoca etrusca chiamato, La Cannara”. Visitabile nel comune di Marta VT. Una fitta serie di canne era stata piantata sul passaggio del fiume per rallentare il flusso dei pesci e catturarli facilmente dal capanno sopra realizzato. Nel medioevo “La Cannara” divenne una peschiera (trappola per le anguille). La Cannara fu diretta proprietà del Papa di Roma. La foce del fiume Marta è ad estuario