Riflessioni in lockdown ancora stretto…

Siamo in lockdown “stretto”…ancora per pochi giorni e allora penso che: anche se è vero che non è sempre stato facile non avere la libertà di uscire o non poter vivere la nostra vita come una volta….. (sembra un secolo ma sono passati solo due mesi )… tornare “fuori” sarà poi così facile?

Io faccio parte di quella fascia a rischio per età 😦 e naturalmente la vedo più dura perché ora mi sembra di vivere in una bolla protetta e per fortuna abbastanza lontana da questo virus ma quando e se lo dovessi incontrare vis a vis (si fa per dire…..)

distanti e anche i guanti…ovvio!

avrò la forza di dire: non mi fai paura perché io, anche se “fragile” vorrei ancora avere la possibilità di fare tante cose e, perché no, realizzare ancora qualche sogno?

Naturalmente è forse un nostro dovere (da anziani) incoraggiare a riprendere a vivere anche in una nuova realtà e tutto con molta oculatezza finché si dovrà convivere col virus. Ma l’isolamento finirà e siamo consapevoli che il mondo là fuori ci aspetta…sarà diverso? Forse si o forse no! Ma sarà sempre il nostro meraviglioso vecchio mondo. 🙂

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e torneremo a volare…

Ricordo di Luis Sepulveda

Per me Luis Sepulveda è legato in modo indissolubile al suo libro “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”.

Ho letto questo libro prima che ne uscisse il film di animazione e, pur non conoscendo lo scrittore, me lo ha fatto subito amare perché lui era “un combattente che scriveva favole”.

E poi, ora come non mai, abbiamo bisogno di ricordarci di non aver paura di chi è diverso da noi. Come quando, ad esempio, il gatto dice alla gabbianella: “È molto facile accettare e amare chi è uguale a noi, ma con qualcuno che è diverso è molto difficile, e tu ci hai aiutato a farlo”.

E ancora, come dimenticarci della risposta del gatto Zorba dopo che la gabbianella, per la prima volta, è riuscita a volare :“- Bene, gatto. Ci siamo riusciti – disse sospirando – Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante – miagolò Zorba – Ah sì? E cosa ha capito? – chiese l’umano – Che vola solo chi osa farlo” – Un inno a sconfiggere le proprie paure che è contenuto nella meravigliosa favola che Luis Sepulveda ci ha regalato.

La poetica storia venne poi adattata in un film d’animazione di grande successo. La Gabbianella e il Gatto fu un vero momento di risveglio per i cartoni ideati per il cinema nel nostro paese. Prodotto da Cecchi Gori nel 1998, diretto da Enzo D’Alò.

Nel film si sente anche lo stesso Sepulveda, che dà voce all’autore, al narratore.

Pasqua 2020

da Luna e Sol

Anche se quest’anno purtroppo è un po’ diversa…

vi auguriamo comunque..

E forse ancora di più

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La leggenda del coniglio di Pasqua

Una storia affascinante sul coniglio di Pasqua riguarda una divinità sassone associata alla Primavera di nome Eostre – o Ostara, da cui la parola per Pasqua in tedesco, Ostern, e in inglese, Easter.
La leggenda racconta che, un pomeriggio di primavera, la dea Eostre, per far divertire i bambini da cui era circondata, trasformò in coniglio l’uccellino che aveva appoggiato sul suo braccio.
I bambini furono molto felici per questa trasformazione, non l’uccellino, che al contrario ne era rattristato. I piccoli, allora, chiesero alla dea di ritrasformare il coniglio in volatile. Nel frattempo era però giunto l’inverno e la dea, esausta, non aveva più le capacità per annullare l’incantesimo. Ritornata la primavera, la dea Eostre riacquistò le proprie forze e ridiede all’uccellino la forma originale. Per la gioia il piccolo pennuto, depose delle uova colorate che regalò ai bambini e alla dea.
da: bresciaatavola.it

Le uova sono troppo dolci? Che le devo dire? Saranno uova di Pasqua.
(Totò)

La Pasqua di questo 2020 sarà un po’ diversa a causa del coronavirus che ci obbliga a restare a casa per il bene di noi tutti ma la nostra fantasia è libera di uscire 🙂 e di cercare anche nelle favole un modo per superare questo tremendo periodo.

Le uova fiorite

C’era una volta un coniglietto che voleva regalare a due bambini suoi amici tante uova di Pasqua. Per far loro una sorpresa, cercava un posto dove nascondere le uova. All’alba si avvicinò alla casa dei bambini col suo sacchetto rigonfio. Il prato Iì davanti era tutto coperto di fiori di croco, bianchi, gialli e azzurri, che somigliavano a tante uova colorate. Il coniglietto nascose le uova tra i fiori e se ne tornò a casa. AI sorgere del sole avvenne un fatto straordinario: i fiori del prato diventarono uova di Pasqua. Una colomba se ne accorse e andò in giro a spargere la notizia. Presto il prato fu pieno di bambini, mentre le uova di cioccolato continuavano a fiorire. Ancora oggi i vecchi del paese raccontano che quella sia stata la Pasqua più dolce di tutte.

da: rosalbacorallo.it